L' antropologo. Storie di scheletri e di mummie

10 Maggio 2021

Come morì il banchiere Roberto Calvi? In che modo vivevano gli abitanti di Ercolano prima dell'eruzione del 79 d.C., cosa mangiavano, di che s'ammalavano, come si curavano? E l'Uomo del ghiaccio perché aveva il corpo coperto di tatuaggi e mangiava funghi tossici?

In questa macchina del tempo ci accompagna il Direttore del Museo universitario, l'antropologo Luigi Capasso, che nelle pagine del libro “L' antropologo. Storie di scheletri e di mummie” - ricordando alcuni suoi incarichi di lavoro - ce li narra come se fossero avventure non solo scientifiche, ma anche emotive, scoperte del cuore oltre che della mente.
Succede attraverso il mestiere dell'antropologo. È lui che ci porta quasi a contatto con i nostri antenati, ma con discrezione, restando in disparte rispetto alla scena, come una voce narrante fuori campo. I resti degli uomini che vissero prima di noi diventano così finestre sul passato: ci fanno scoprire vita ed abitudini, normalità e segreti di gente che non c'è più e che non può più parlare con la propria voce.

Di seguito il link dell’articolo “Luigi Capasso: "Io antropologo, vi racconto le storie dietro scheletri e mummie" pubblicato da “la Repubblica”.