Collezioni
Attualmente il Museo universitario di Chieti possiede un totale di 19.590 reperti, appartenenti ai seguenti ambiti:
- collezioni naturalistiche
- collezioni paleontologiche
- collezione antropologica
- strumentaria scientifica
- collezione artistica
- collezione numismatica
Inizialmente le collezioni erano composte da materiali paleontologici, antropologici e storici legati alla storia della medicina e del popolamento concessi – per la maggior parte – in prestito temporaneo illimitato dalla Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo, grazie ad una convenzione con il Ministero dei Beni Culturali.
La prima collezione privata numerosa a portare materiale naturalistico al museo è stata quella del docente Adriano Antonucci di 2951 pezzi, che comprendeva una serie di reperti preistorici, una collezione di sabbie, reperti paleontologici del sito di Palena, rocce e minerali e una collezione malacologica.
Nel corso di vent’anni, il Museo ha raccolto tramite convenzioni, prestiti temporanei illimitati, acquisti, donazioni una collezione che abbraccia diverse branche del sapere: dalla paleontologia, alla storia della medicina, all’antropologia, alle scienze naturali, all’arte.
La prima collezione privata: la collezione Antonucci
La prima collezione privata numerosa a portare materiale naturalistico al museo è stata quella del docente Adriano Antonucci di 2951 pezzi che comprendeva una serie di reperti preistorici, una collezione di sabbie, reperti paleontologici del sito di Palena, rocce e minerali e una collezione malacologica, che aprì le porte al nuovo indirizzo museale con apertura alle scienze naturali, donata nel 2006.
Collezioni scolastiche storico-scientifiche
Diverse istituzioni formative del territorio - come il Liceo Classico “G. B. Vico”, fondato nel 1640 dagli Scolopi, il liceo “Isabella Gonzaga” e il Pontificio Seminario Regionale abruzzese-molisano “San Pio X” - hanno trasferito al museo il loro patrimonio storico-scientifico (dal XVII al XX secolo) costituito da strumentari scientifici, campioni naturalistici, preparati anatomici e libri.
La collezione del Liceo Vico è composta da animali tassidermizzati, minerali, rocce e diversi strumenti di laboratorio, tra cui la pregevole Sfera armillare in legno e carta (seconda metà del XVIII secolo) o la bussola in radica e noce della prima metà del Seicento. La collezione del Liceo Gonzaga ha arricchito il museo di erbari, campioni naturalistici, campioni mineralogici e modelli anatomici. Ultima arrivata, nel 2013, ma importante per tipologia di reperti e quantità è la donazione della collezione del seminario regionale che amplia con 6.275 pezzi la collezione scientifica.
Collezioni private
Il museo ha attirato anche diverse donazioni come quelle dei coniugi Helen e Paul Critchely – che hanno donato un intero ambulatorio medico ricco di attrezzature del primo Novecento; le collezioni di Flavio Bacchia, di Cucurullo e di Luigi Capasso, direttore del Museo, la collezione di tartarughe artistiche, una collezione di dipinti di Aligi Sassu, entrambe donate da Alfredo Paglione e l’ultima – recentemente inventariata – di Giuseppe Colamonaco.
Collezione malacologica
La raccolta malacologica mediterranea di Giuseppe Colamonaco è stata ricevuta in donazione Il 12 marzo 2015 dalla vedova Anna Maria Pesce.
Giuseppe Colamonaco, medico di base, sin da giovane scopre la passione per la malacologia e con costante e rinnovata passione raccoglie personalmente un’enorme quantità di materiale malacologico, soprattutto lungo le coste del basso Adriatico e del Mar Ionio.
La collezione viene da lui accresciuta con materiale raccolto da altri ricercatori e/o acquistato nel corso degli anni.
L’alto rigore scientifico con cui gli esemplari sono stati selezionati ne fanno un compendio di assoluto valore. È composta di oltre 4.400 esemplari per un totale di 777 specie tra bivalvi, scafopodi, gasteropodi, cefalopodi e poliplacofori. Attualmente ne sono stati inventariati 2.528.
La raccolta Colamonaco si caratterizza, infatti, per il grandissimo numero di esemplari in perfette condizioni e dalle dimensioni fuori dal comune: al suo interno si riscontrano 20 esemplari di dimensioni eccezionali, che hanno conseguito la qualifica di record mondiali.
Il 13 giugno 2015 (in corso) è stata aperta al pubblico l’esposizione Un malacologo a lavoro, che ha permesso la fruizione pubblica della nuova collezione
La collezione d’arte contemporanea
Del 2015 è la donazione del gallerista milanese Alfredo Paglione (di cui il Museo già possedeva la collezione di tartarughe artistiche e di dipinti di Aligi Sassu) composta da 436 opere. Per il museo quindi si aprirà – se sarà in grado di trovare una sede adeguata – una nuova avventura, che apre le sue porte alle arti figurative e che offrirà alla città di Chieti un luogo per le arti contemporanee.